Seguici su:

Il Genio di Leopardi

In un momento come quello attuale AIC ripropone Leopardi e la sua geniale ed emozionante lettura della statura dell' uomo di fronte al Mistero. Una delle voci più alte e inquiete della modernità. Per un aiuto alla presentazione dell' opera di Giacomo Leopardi contattare Segreteria AIC.

Riproponiamo la parte conclusiva del primo capitolo di "Le mie letture" di Luigi Giussani, edizioni BUR dal titolo Giacomo Leopardi: Al culmine del suo genio profetico (pagine 26-31)

Cara beltà che amore
Lunge m’inspiri o nascondendo il viso,
Fuor se nel sonno il core
Ombra diva mi scuoti,
O ne’ campi ove splenda
o bellezza che ti nascondi dietro il volto di una donna, o che «nascondendo il viso», mi appari nel sogno notturno, che mi desti l’attrattiva attraverso l’ombra della notte, oppure che ti nascondi dietro uno spettacolo della natura
Più vago il giorno e di natura il riso;
Forse tu l’innocente
Secol beasti che dall’oro ha nome,
Or leve intra la gente
Anima voli? o te la sorte avara
Ch’a noi t’asconde, agli avvenir prepara?

Dove sei Bellezza, Bellezza col B maiuscolo, che ti nascondi dietro il volto di una donna, dietro il fascino di un sogno notturno, o dietro uno spettacolo della natura? Forse tu sei vissuta nell’età dell’oro, di cui le fiabe narrano, o forse tu verrainelle età future.
Viva mirarti omai
Nulla spene m’avanza;
S’allor non fosse, allor che ignudo e solo
Per novo calle a peregrina stanza
Verrà lo spirto mio.

Altro che negazione! Di vederti viva in quest’arido suolo non c’è più nessuna speranza, né d’incontrarti, o Bellezza, a meno che io t’incontri quando, per uno strano «novo calle»,per uno strano sentiero, «a peregrina stanza», a una dimora ignota, il mio spirito verrà.

Già sul novello
Aprir di mia giornata incerta e bruna,
Te viatrice in questo arido suolo
Io mi pensai.

Da ragazzo io credevo di trovarti un giorno o l’altro fra le strade del mondo.

Ma non è cosa in terra
Che ti somigli; e s’anco pari alcuna
Ti fosse al volto, agli atti, alla favella,
Saria, così conforme, assai men bella.
Fra cotanto dolore
Quanto all’umana età propose il fato,
Se vera e quale il mio pensier ti pinge,
Alcun t’amasse in terra, a lui pur fora
Questo viver beato:

se io, che cerco di immaginarti, riuscissi a trattenere questa immagine che nella mia fantasia avviene, se io riuscissi a trattenerla sempre, sarei già felice anche in questo tentativo di immaginazione

E ben chiaro vegg’io siccome ancora
Seguir loda e virtù qual ne’ prim’anni
L’amor tuo mi farebbe.


Se io tenessi desto l’amore a te, seguirei ancora lode e virtù e come quando ero ragazzo cercherei ancora la nobiltà della vita.

Or non aggiunse
Il ciel nullo conforto ai nostri affanni;
E teco la mortal vita saria
Simile a quella che nel cielo india.


Ma il destino, il cielo, non ci permette, in mezzo ai nostri affanni, di tener desta e viva questa immagine.

Per le valli, ove suona
Del faticoso agricoltore il canto,
Ed io seggo e mi lagno
Del giovanile error che m’abbandona;
E per li poggi, ov’io rimembro e piagno
I perduti desiri, e la perduta
Speme de’ giorni miei; di te pensando,
A palpitar mi sveglio. E potess’io,
Nel secol tetro e in questo aer nefando,
L’alta specie serbar; che dell’imago,
Poi che del ver m’è tolto, assai m’appago.
Se dell’eterne idee
L’una sei tu cui di sensibil forma
Sdegni l’eterno senno esser vestita,
E fra caduche spoglie
Provar gli affanni di funerea vita;


se tu, o Bellezza, sei una degli abitanti dell’iperuranio di Platone, del mondo ideale dove tutte le cose sono perfette, se sdegni che l’eterno senno sia rivestito di carne, se sdegni di portare gli affanni della nostra vita mortale e perciò te ne stai nel tuo limbo lassù

O s’altra terra ne’ superni giri
Fra’ mondi innumerabili t’accoglie,
E più vaga del Sol prossima stella
T’irraggia, e più benigno etere spiri;
Di qua dove son gli anni infausti e brevi,
Questo d’ignoto amante inno ricevi.

È stato rileggendo questo brano che, quando avevo quindici anni, mi si è illuminato improvvisamente tutto Leopardi, per ché questa è una sublime preghiera. Mi sono detto: che cosa è questa Bellezza col B maiuscolo, la Donna col D maiuscolo? È quel che il cristianesimo chiama Verbo, cioè Dio, Dio come espressione, Verbo appunto. La Bellezza col B maiuscolo, la Giustizia col G maiuscolo, la Bontà col B maiuscolo, è Dio. Allora, non solo questa Bellezza non ha sdegnato rivestire l’«eterno senno» di carne umana, non solo non ha sdegnato di «provar gli affanni di funerea vita», ma è diventato Uomo ed è morto per l’uomo. Non l’uomo «ignoto amante» di lei,ma lei presente, ignota amante dell’uomo. Il genio, come ho detto, è profeta, e infatti questa è una profezia dell’Incarnazione, nel senso letterale della parola.

Viva mirarti omai
Nulla spene m’avanza;
[...]
[...]. Già sul novello
Aprir di mia giornata incerta e bruna,
Te viatrice in questo arido suolo
Io mi pensai.

Questo è anche il messaggio cristiano: la Bellezza è diventata carne e ha provato «fra caduche spoglie / [...] gli affanni di funerea vita. Venne fra i suoi e i suoi non l’hanno accolto, dice il vangelo di Giovanni: ignoto amante fra i suoi, venne a casa sua e i suoi non l’hanno riconosciuto.

«Se dell’eterne idee / L’una sei tu»: questo è il grido naturale dell’uomo, è il grido dell’uomo che la natura ispira, è il grido, la preghiera dell’uomo a che Dio gli diventi compagno ed esperienza, milleottocento anni dopo che ciò era accaduto.

Se dell’eterne idee
L’una sei tu cui di sensibil forma
Sdegni l’eterno senno esser vestita,
E fra caduche spoglie
Provar gli affanni di funerea vita;
O s’altra terra ne’ superni giri
Fra’ mondi innumerabili t’accoglie,
E più vaga del Sol prossima stella
T’irraggia, e più benigno etere spiri;
Di qua dove son gli anni infausti e brevi,
Questo d’ignoto amante inno ricevi
.

In effetti, il messaggio cristiano è proprio in questa strofa di Leopardi. Il messaggio di Leopardi è, dunque, potentemente positivo, obiettivamente e non per una forzatura di me credente. È, infatti, esaltante, perché, essendo espressione del genio, non può essere che profezia.

Per organizzare la presentazione e conoscere i costi contattare la Segreteria AIC